Il mindset dell'eccellenza operativa e nella crescita di carriera
Soddisfare le aspettative più alte, superare gli ostacoli con determinazione e raggiungere risultati straordinari. Il valore del nostro impegno nell'eccellenza operativa
Cosa contiene questa newsletter:
La passione per il lavoro oltre le limitazioni istituzionali
Un ponte tra cultura e lavoro: le sperimentazioni di maggio
Gli aggiornamenti di Chat GPT
Perché la mia newsletter è così lunga?
Ho affrontato una lunga e ardua strada nel tentativo di realizzarmi nel lavoro. Nonostante abbia cercato con determinazione e mi sia rimboccata le maniche, ho incontrato difficoltà fino all'età di 33 anni. Il mio spirito di sacrificio non bastava, avevo troppe nozioni teoriche e poca pratica. Entrando nel mondo del lavoro da adulta, mi sono resa conto di quanto quest’ultimo fosse distante dal mondo accademico che fin lì avevo frequentato e di quanto fosse fondamentale avere una buona padronanza di comunicazione nelle relazioni lavorative.
La passione per il lavoro oltre le limitazioni istituzionali
Esplorando le esperienze con coloro che hanno intrapreso la propria carriera professionale in una fase più matura della vita, ci siamo resi conto che l'acquisizione di conoscenze e competenze non sempre si traduce automaticamente in gratificazione personale ed economica. Nonostante la passione per lo studio e l'approfondimento e la volontà di fare, ci siamo trovati di fronte all’antipatico adagio secondo cui "la cultura non paga".
Tuttavia, in uno di questi confronti, un'illuminante osservazione di uno di noi ha aperto nuovi orizzonti:
“Le istituzioni italiane tendono a scoraggiare la ricerca e a sminuirne il valore, privandola della possibilità di essere un lavoro gratificante e sostenibile.”
Cavolo se è vero! Prova a dire in giro che il tuo mestiere è il ricercatore! Ti guarderanno come si guarda un figlio che vuole fare l’attore. E probabilmente ti diranno:
“Dai non scherzare, che lavoro fai?”
Eppure questa consapevolezza mi ha spinto a suo tempo a riconsiderare le mie prospettive professionali e a cercare nuove vie per valorizzare le mie passioni e il mio impegno.
Per fare un esempio concreto, non insegno nelle scuole, ma per enti, associazioni di categorie e società che si occupano di formazione professionale; e dopo ormai dieci anni di esperienza credo che come docente e formatore la libera professione sia nel mio caso la strada migliore.
Non potrei mai fare l’insegnane di scuola, per il semplice motivo che la routine non è sfidante per me. Lavorare con un turn over di corsisti come il mio, invece, mi tiene sul pezzo e mi sprona all’eccellenza.
È come vedi le cose che determina l’orizzonte.
Un ponte tra cultura e lavoro: le sperimentazioni di maggio
Il mese scorso ho avuto l'onore e l'onere di fare 3 interventi di docenza a un nutrito gruppo di studenti delle scuole superiori, spiegando loro come sia possibile trasformare la cultura in un lavoro.
Inizialmente, mi sembrava di essere protagonista di una commedia: io che parlavo di come fare in modo che la cultura paghi! 😂
Gli enti coinvolti in un simile progetto, però, erano tali e tanti da farmi persuasa a un certo momento che non c’era nessuna commedia in atto.
Con spirito certosino ho fatto ricerca e preparato le slide per le videoconferenze e mi sono data l’obiettivo di indirizzarli verso le possibilità concrete che le professioni del turismo culturale offrono.
"Avete mai considerato l'archeologia, ragazzi? È un lavoro affascinante, ma bisogna avere anche dimestichezza con la divulgazione, imparare a utilizzare i social media e modernizzare un settore che rischia altrimenti di rimanere isolato e datato."
L'esperienza di parlare con questi ragazzi mi ha emozionato, in particolare quando ho spiegato loro le logiche del turismo culturale. La fiamma (l’ho capito dopo) non derivava dalla materia in sé, ma dalla loro energia, dai loro sogni.
Voglio rimanere qui a Perugia! - mi ha detto una studentessa -perché la mia città è bellissima!
Devo fare una dichiarazione! - ha asserito un’altra - Gli influencer dovrebbero darsi una regolata!
Standing ovation da parte di tutti i presenti!
Quanta grazia fluiva da loro! Quanta responsabilità sentivo pesare su di me!
Di nuovo mi sono trovata alle prese che questo pensiero: insegnare è un aspetto fondamentale del mio lavoro e gran parte della mia attività ruota attorno a questa passione. Maggio 2023 mi ha ribadito che senza questa parte, non avrei così tanta gratificazione.
Tuttavia, da quando ho concluso questa esperienza, continuo a riflettere sul fatto che dobbiamo urgentemente combinare due concetti che io, da neolaureata, ho ignorato completamente: ciò che so e ciò che il mercato richiede devono incontrarsi, rispettando la legge della domanda e dell'offerta.
Ma possiamo soltanto ascoltare e piegarci alle leggi dettate da questo mercato, o possiamo in qualche modo influenzarlo secondo la nostra volontà?
Sto cercando di rispondere a questa domanda da tempo; cerco di basarmi su dati concreti che acquisisco grazie alla mia esperienza sul campo o attraverso coloro che sono più esperti di me.
Come possiamo costruire un ponte tra cultura e lavoro, affrontando le sfide attuali e sperimentando nuove soluzioni?
Come possiamo mettere a frutto le nostre competenze culturali e adattarle alle esigenze del mercato, senza rinunciare alla nostra passione e alla nostra identità?
Innanzitutto provandoci. Starci a pensare, ci farebbe ricadere nella notoria trappola da autoanalisi.
E veniamo all’AI
Come ogni settimana vediamo cos’è accaduto in ambito Intelligenza Artificiale.
Innanzitutto è disponibile anche per l’Italia e al momento solo per dispositivi Apple, l’app di Chat GPT – Per alcuni una manna dal cielo.
Novità sulla versione desktop di Chat GPT – C’è la possibilità di linkare la singola chat e condividerla con chi si vuole.
La funzione si trova nella barra di sinistra, all’interno di ogni singola chat. Se non la vedi, può essere che sul tuo account non sia ancora arrivata.
Ho utilizzato questa modalità in classe con i ragazzi con cui stavamo lavorando su Linkedin. Io realizzavo un prompt che dava loro un’idea di come impostare il lavoro e poi lo condividevo per dare una mano per realizzare il testo del loro profilo Linkedin. Soprattutto quelli che hanno più difficoltà con la scrittura, hanno apprezzato molto.
Qui di seguito il prompt che ho realizzato per guidare un allievo alla creazione delle info di presentazione del suo profilo.
Notate che Chat Gpt capisce anche se ci sono refusi o è scritto non del tutto correttamente.
Una volta realizzato il prompt, ho chiesto un primo output per valutare se i dati inseriti fossero sufficienti per una prima caratterizzazione. Il risultato è piaciuto subito:
Al termine della formulazione di questo primo output, la persona ha iterato la chat, cercando di togliere gli elementi di eccessiva enfasi, di personalizzare questo profilo il più possibile.
Mai accontentarsi della prima risposta. A meno che non si sia molto esperti nel prompt, difficilmente la prima risposta realizza parametri di personalizzazione accurata. Ad ogni modo ora Giulio ha un profilo Linkedin di tutto rispetto, che rende la sua figura professionale più competitiva.Se il vostro profilo Linkedin è abbandonato o non vi soddisfa, se non l’avete ancora inaugurato, che aspettate a provare Chat Gpt?
Perché la mia newsletter è così lunga?
Da un anno a questa parte, la maggior parte dello studio sulle innovazioni del mio settore avviene anche tramite email. Sono una persona che per capire deve leggere. Mentre leggo, ragiono. Ho selezionato attentamente le fonti di approvvigionamento del mio sapere, cancellato l’iscrizione a ogni newsletter che non mi serviva davvero. Quelle che ricevo nella mia casella di posta professionale oggi sono informazioni che realmente producono formazione e aggiornamento.
I benefici che me ne sono derivati sono stati tanti, a cominciare da una migliore gestione del tempo e di conseguenza della produttività.
Le mail che fungono a questo scopo sono lunghe, lunghissime. E se me ne arriva una corta o che mi rimanda ad altro luogo del web, non mi rende tanto felice.
Come strumento di marketing, la mail non sembra destinata a tramontare; perciò se fai email marketing conviene aggiornare gli standard. Mando questa newsletter anche per mostrare cosa si può fare.
Qui la sintesi renderebbe le email poco professionali. Per la sintesi va bene Twitter. Attenzione poi che lungo e prolisso non devono assolutamente essere sinonimi nel caso delle mail per questo scopo. Allungare il brodo rende cialtroni.
Ci sono delle ragioni che valgono non solo nel mio caso, ma per chiunque abbia la newsletter tra i suoi strumenti di marketing.
Non ci si può più permettere i contenuti spazzatura: l’utente che legge è severo, non possiamo trattarlo con sufficienza, né come uno tra tanti. Peggio ancora fargli perdere tempo con contenuti inutili e/o non a suo vantaggio.
L’utente legge, altroché se legge. Legge e vuole sapere. Naturalmente se è un utente target. Perciò non buttare nella mailing list persone non profilate perché le tue mail saranno considerate spam e questo incide sullo score e sulla tua percezione di valore. Difficilmente una mail testuale, con un contenuto utile finisce nello spam: facci caso.
Se l’informazione non è esaustiva, è inutile: non rimandiamo a voce ciò che può essere benissimo scritto. Inutile dare informazioni irrisorie se vogliamo creare interesse intorno a un argomento.
La newsletter è un mezzo di formazione - Se chi riceve la newsletter la usa come me per aggiornarsi e formarsi, non merita contenuti di poco conto, ma esclusivi e in grado di fare la differenza.
Ricorda che chi non ha voglia di leggere non è in target: non dobbiamo parlare a tutti, ma a chi ci interessa concretamente. La comunicazione in target ha l’ampiezza di un raggio laser.
Il content marketing (creare percezione di valore attraverso i contenuti) è una modalità che può coinvolgere anche l’email marketing. In una realtà dove Chat Gpt si mangerà molta fetta di mercato, anzi molte fette di mercato di molti settori, è necessario provare nuovi esperimenti per comprendere come rimanere all’attenzione del proprio pubblico target.
A proposito: lo sapevi che gli scrittori di biscotti della fortuna potrebbero perdere il lavoro a causa dell'intelligenza artificiale?
https://www.foodandwine.com/fortune-cookie-written-by-chatgpt-artificial-intelligence-7377964
Condividere tutto quello che si sa e che può avvantaggiare l’interlocutore è la chiave di volta. Se valeva già dieci anni fa, oggi è ancora più validato.
Buona settimana!
Fai quello che ti viene bene. È l’anticamera dell’eccellenza operativa.
Mariangela Lecci
👩 Chi sono e cosa posso fare per te
Mi chiamo Mariangela Lecci e faccio il consulente di comunicazione e marketing, sono docente e coach. Il mio quartier generale è a Cattolica, in Emilia-Romagna, vicino al mare.
Il mio impegno è dedicato a sostenere le piccole aziende e i liberi professionisti nei loro percorsi di crescita, sia a livello professionale che personale.
Questa newsletter è un mio strumento operativo con cui resto in comunicazione con la mia community offrendo ispirazioni, senza disdegnare aggiornamenti e operatività.
La scrivo ogni lunedì. Se vuoi che un particolare tema venga trattato, fammelo sapere scrivendomi a info@mariangelalecci.it
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