Lavoro e Autostima: come superare il sentimento di inadeguatezza
Cause ed effetti del senso di inadeguatezza e strategie per migliorare l'Autostima nel Lavoro
Cosa contiene questa newsletter:
✅ Una riflessione su senso di inadeguatezza e autostima nel lavoro
▪ Quali sono le cause di una bassa autostima?
▪ Effetti della bassa autostima
▪ Una case history imprenditoriale
▪ Strategie per migliorare l'autostima sul posto di lavoro
✅ L’università di Harvard introdurrà il professore robot
Uno dei fenomeni che più spesso incontro come consulente di comunicazione e coach è il senso di inadeguatezza che i lavoratori provano, a tutte le età. Uomini e donne, dipendenti o imprenditori. Sentirsi non adatti, avere voglia di fuggire, non reggere le correzioni, temere l’errore come la peste sono tutte emozioni che rintraccio molto spesso nel luoghi di lavoro. Ed è per questo che oggi ne voglio scrivere.
Perché ci sentiamo inadeguati? Semplice! Perché la nostra autostima è bassa.
L'autostima è una parte fondamentale della vita quotidiana, ma diventa ancora più importante sul posto di lavoro. Consiste nella valutazione soggettiva che una persona assegna a se stessa; spesso è influenzata dalle esperienze passate e dal feedback che riceviamo dagli altri.
Una buona autostima può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi e ad essere più produttivi sul lavoro.
“L’autostima non riguarda ciò che si ha, in termini di beni materiali o di doti personali, ma ciò che si è, che si aspira a essere seguendo i propri ideali.”
Anchisi, Gambotto Dessy, Manuale di assertività
Contrariamente, bassa autostima e senso di inadeguatezza sono direttamente proporzionali.
Quali sono le cause di una bassa autostima?
Ci sono diverse ragioni per cui l’autostima tende verso il basso.
Le esperienze passate: possono influenzare la percezione di una persona riguardo le proprie capacità, soprattutto se queste esperienze sono state negative. Il biasimo degli educatori, le punizioni, la mancanza di fiducia che hanno avuto verso di noi sono tutti fattori che influenzano pesantemente la nostra percezione di valore.
Il feedback negativo: può far sentire una persona inadeguata e influenzare la percezione di se stessa. Se al termine di un compito non riuscito o non del tutto riuscito riceviamo una valutazione dura e senza giudizio costruttivo, questo serve solo a farci sentire sbagliati. Anche in questo caso l’idea che abbiamo di noi stessi tende alla svalutazione: ci sentiamo inadeguati.
Il confronto con gli altri: può far sentire una persona inferiore rispetto ai propri colleghi. Nelle famiglie può darsi che questa sia stata la regola: il confronto tra fratelli. Che dramma! Idem nelle aziende: il confronto tra lavoratori, che alcuni pensano aiuti a migliorarsi, in realtà non fa altro che generare invidie e competizioni malsane. Così come nelle famiglie ogni figlio ha un valore peculiare, così nelle aziende ogni dipendente è unico: i confronti servono solo a impedire alla squadra o al team di cooperare.
Effetti della bassa autostima
La bassa autostima può influenzare negativamente le performance lavorative. Non lo inventiamo stamattina.
La mancanza di fiducia in se stessi può portare a una scarsa performance e a una ridotta produttività. Inoltre, le persone con una bassa autostima possono essere meno propense a chiedere aiuto o a partecipare attivamente alle attività di gruppo. Questo può portare a un'ulteriore riduzione della produttività e della qualità del lavoro.
Come fa l’inadeguatezza a diventare un ostacolo lavorativo?
“Nell’autostima è in gioco l’abilità di definire obiettivi praticabili, lungo la linea indicata dai valori.”
Anchisi, Gambotto Dessy, Manuale di assertività
Una case history
Diversi anni fa ho seguito in consulenza un imprenditore che aveva grandi idee, ma si sentiva inadeguato. Aveva paura di essere giudicato dagli altri e per questo non ascoltava mai le opinioni dei suoi dipendenti e collaboratori, non le prendeva in considerazione.
Un giorno decise di lanciare un nuovo prodotto. Era convinto che sarebbe stato un grande successo e aveva già investito parecchi soldi. Tuttavia, quando presentò il prodotto ai suoi collaboratori, ricevette molte critiche. Gli venne detto che il prodotto non era abbastanza innovativo e che aveva bisogno di essere migliorato.
Invece di ascoltare le critiche e di lavorare per migliorare il prodotto, l'imprenditore si chiuse in se stesso. Aveva troppa paura di essere giudicato e non voleva ammettere che il suo prodotto non aveva caratteristiche di competitività. Continuò a investire denaro nel prodotto, con grandi speranze e aspettative, ma alla fine il prodotto si rivelò un flop.
L'imprenditore si sentì ancora più inadeguato di prima. Aveva sprecato molto denaro e aveva fallito nel suo tentativo di lanciare un nuovo prodotto. Si rese conto che aveva sbagliato a non ascoltare le opinioni dei suoi collaboratori e a non accettare le critiche. Quando mi raccontò questa storia compresi seriamente che la capacità di ascolto poteva davvero fare la differenza sia a livello psicologico che produttivo.
Da quel giorno in poi, l'imprenditore decise di lavorare sulla sua autostima e di imparare ad accettare le critiche degli altri. Capì che ascoltando gli altri e lavorando insieme si poteva in qualche modo superare il senso di inadeguatezza.
Accompagnarlo in questo percorso per me fu una sfida dura. Per lui di più: dovette abbandonare tanti pregiudizi su se stesso e sui suoi collaboratori, tutti in gamba peraltro.
Grazie a lui ebbi la prova che il senso di inadeguatezza si può risolvere collaborando con gli altri, sentendo il sostegno dei propri collaboratori. La fiducia degli altri, anche se nostri sottoposti, può fare grandi cose.
Strategie per migliorare l'autostima sul posto di lavoro
Esistono diverse strategie che possiamo utilizzare per migliorare l’autostima in ambito lavorativo.
Riconoscere i propri pensieri negativi su se stessi e sostituirli con pensieri positivi. Sento spesso recitare la filastrocca: “Non ce la faccio, non lo so fare”. Questa credenza è non solo limitante, ma è anche un pensiero negativo verso se stessi. La domanda positiva che apre è:
“Come si fa? Come posso fare?”
Concentrarsi sui propri punti di forza e su ciò che si fa bene può aiutare a migliorare l'autostima. Ognuno di noi fa bene alcune cose: bisogna conoscere queste potenzialità/possibilità ed esaltarle, metterle all’opera. Fai un elenco subito delle cose che sai fare bene. La consapevolezza è l’inizio del percorso!
Impostare obiettivi realistici e raggiungibili può anche aiutare a sentirsi più sicuri di se stessi. Se vuoi andare sulla Luna devi iniziare a studiare ingegneria aerospaziale. Se vuoi fare il funambolo, bisogna che alleni corpo e mente. Se vuoi rilevare un’azienda, il management è il pasto della colazione. L’obiettivo realistico determina la possibilità di raggiungerlo attraverso una pianificazione professionale. La sicurezza deriva dalla pianificazione e dal realizzare uno step alla volta.
Confrontarsi con persone che non giudicano, che non emettono sentenze, ma che invece sappiano porre domande che incrementano i ragionamenti. Inutile peraltro chiedere a chi non sa, a chi non ha quella competenza specifica. E in genere chi sa, e ha fiducia in noi, spiega e ha voglia di spiegare, di formare.
“Giudicare l’altro” è l’arma dei non istruiti.Prendersi cura di sé attraverso l'esercizio fisico, il riposo e l'alimentazione sana può aiutare ad aumentare la fiducia in se stessi e l'autostima. Ciascuno nelle proprie possibilità.
L’OMS dice chiaramente l’importanza di attività fisica e corretta alimentazione. Qui il pdf con le linee guida per chi vuole dare un’occhiata.
Per gli amanti di Instagram suggerisco i canali di Dario Bressanini e Gabriele Bernardini per avere informazioni scientifiche chiare sulla nutrizione. Entrambi sono divulgatori seri e accreditati dalla comunità scientifica ed è possibile ritrovarli:
Spero queste informazioni siano utili.
🤖 L’università di Harvard introdurrà il professore robot
E veniamo alle news sull’intelligenza artificiale.
L'Università di Harvard ha annunciato di voler sfruttare il potere dell'Intelligenza Artificiale generativa per migliorare l'apprendimento dei propri studenti. A partire da settembre, Computer Science 50: Introduction to Computer Science, il corso di programmazione di punta di Harvard impiegherà chatbot di intelligenza artificiale come istruttori ufficiali. Questi chatbot saranno alimentati dai modelli OpenAI GPT 3.5 e GPT 4 e avranno come obiettivo principale assistere gli studenti nel debug dei loro codici, offrendo preziosi feedback sul loro lavoro e aiutandoli ad affrontare messaggi di errore e righe di codice sconosciute.
L'obiettivo finale dell'iniziativa è di creare un ambiente di apprendimento personalizzato, in cui ogni studente possa beneficiare di un rapporto insegnante-studente di 1:1 grazie all'assistenza fornita dai chatbot AI disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo rappresenta un importante passo avanti nell'uso dell'IA generativa nell'ambito dell'istruzione, e potrebbe portare a significativi miglioramenti nella qualità dell'apprendimento degli studenti.
👉 L'Università di Harvard è sempre stata all'avanguardia nell'uso delle tecnologie avanzate per migliorare l'esperienza di apprendimento degli studenti. L'iniziativa dei chatbot di intelligenza artificiale rappresenta un ulteriore esempio della loro dedizione all'innovazione.
Da Harvard sono usciti la maggior parte dei premi Nobel, tanto per avere idea di che tipo di università sia.
Qui l’articolo completo.
https://www.thecrimson.com/article/2023/6/21/cs50-artificial-intelligence/
Qualcuno ha ancora dubbi che questa tecnologia sta cambiando il mondo?
Noi docenti e formatori abbiamo una bella sfida davanti, per quanto mi riguarda estremamente succulenta!
Buona settimana e sii orgoglios* dei tuoi risultati!
Mariangela Lecci
👩 Chi sono e cosa posso fare per te
Mi chiamo Mariangela Lecci e faccio il consulente di comunicazione e marketing, sono docente e coach. Il mio quartier generale è a Cattolica, in Emilia-Romagna, vicino al mare.
Il mio impegno è dedicato a sostenere le piccole aziende e i liberi professionisti nei loro percorsi di crescita, sia a livello professionale che personale.
Questa newsletter è un mio strumento operativo con cui resto in comunicazione con la mia community offrendo ispirazioni, senza disdegnare aggiornamenti e operatività.
La scrivo ogni lunedì. Se vuoi che un particolare tema venga trattato, fammelo sapere scrivendomi a info@mariangelalecci.it
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