Dal conflitto alla collaborazione: come rendere armoniose le relazioni di lavoro
Strategie concrete per gestire i conflitti e dimostrarsi collaborativi in ambito professionale
Ciao a tutti e benvenuti ai nuovi iscritti! Grazie per essere qui e per la fiducia nei miei confronti.
Scrivo questa newsletter settimanalmente: è un canale di formazione e informazione per chiunque sia interessato ad argomenti come la crescita personale, l’innovazione digitale e la produttività.
Oggi parliamo di gestione del conflitto sui luoghi lavorativi. Un argomento, oltre che di comunicazione, anche di produttività. Perché se c’è uno scenario che danneggia rumorosamente la produttività e rallenta la crescita professionale è proprio questo.
Una situazione che non passa mai di moda a quanto pare.
Le relazioni di lavoro possono essere complesse, e talvolta, i conflitti possono sorgere. Non fosse altro che per l’elevato numero di ore che trascorriamo in ambito lavorativo. Dalle 7 alle 9 ore pause comprese: questa durata quotidiana metterebbe alla prova qualunque amicizia ben collaudata. Figuriamoci quando incide sulle relazioni con persone che non ci siamo scelte.
Qualche scenario tipico che incontro in consulenza o che affrontiamo in classe durante le sessioni formative sulla gestione delle relazioni lavorative.
Clienti maleducati che mancano di rispetto in nome del fatto che pagano.
Colleghi bulli che non hanno orecchie per intendere e si coalizzano con i loro simili ignorando il resto della squadra.
Nonni che ritengono le giovani leve incapaci di fare e di stare al mondo.
Fornitori che latitano in nome della vecchia scuola secondo cui la fornitura deve lasciarsi attendere così che acquisti valore.
Persone preposte ai controlli che arrivano con scettro e corona e sospetto pensino sia ancora valido il diritto allo ius primae noctis del tempo dei vassalli feudali.
Ne hai vissuto qualcuno?
Quanto inquinamento nei nostri luoghi lavorativi! Quanto rumore assordante producono questi comportamenti!
Quanta poca gentilezza!
Intervengo come consulente di comunicazione in situazioni lavorative di questa portata e ogni volta ciò che ascolto mi sembra inverosimile, oltre che doloroso. Empaticamente mi mette a dura prova dover trovare situazioni a tanta scelleratezza. Pur tuttavia, molti di noi spesso non si accorgono di procurare sofferenza agli altri con il loro comportamento. Per questo motivo indaghiamo questi fenomeni, per renderci quanto più consapevoli possibile.
Qui oggi ci chiediamo: è possibile trasformare questi momenti di tensione in opportunità per promuovere la collaborazione e migliorare l'ambiente professionale?
Comprendere le radici del conflitto
Prima di affrontare un conflitto, è fondamentale comprendere le sue radici, analizzare le diverse prospettive coinvolte e cercare di identificare le principali cause del problema.
Questo passo richiede una riflessione approfondita e un'analisi critica.
Specifichiamo che cercare di affrontare un conflitto senza la precisa volontà di superarlo è un’azione del tutto inutile.
Non solo: è un’azione aggressiva perché presuppone che una delle due parti perderà.
Non è assertivo, non costruisce niente, peggiorerà la situazione.
Vi riporto un episodio reale che ha portato all’attenzione in classe una mia corsista.
“Nel mio primo periodo di lavoro, ricordo di non essere stata ben accolta dalle mie colleghe, nonostante il mio comportamento corretto. Tuttavia, un giorno ho commesso un errore, non inviando un documento importante, il che ha scatenato una reazione eccessivamente negativa da parte di una collega. Questo evento mi ha sorpresa e ha messo in evidenza le sfide dei primi giorni del mio percorso lavorativo, durante i quali stavo ancora imparando le dinamiche dell'azienda.”
Comunicazione efficace
In genere davanti alla parola comunicazione efficace quasi nessuno ne conosce il significato. È una parola apparentemente vuota, inefficace, abusata peraltro.
Io la spiego sempre così: se la tua comunicazione è stata efficace, hai sminato il campo, nessuno è saltato in aria. Se la comunicazione è stata efficace non c’è stata criticità.
Nel racconto la criticità c’è stata eccome.
Avere ragione è la chiave?
Molti partono dal presupposto che avere ragione è la chiave: si cercano le parole giuste per ottenere questo risultato. Si fanno addirittura i corsi di comunicazione per avere le parole schiaccianti che ci proclamino vincitori. Tanti corsisti arrivano da me e dicono:
“Io sono stanco/a di subire, voglio imparare a difendermi, a dire la cosa giusta al momento giusto! Dimmi come fare!”
Come se ci fossero formulette risolutive da potersi adottare in quella situazione specifica!
Vedo già il titolo del corso:
Come avere sempre ragione senza sforzo
Ma se vuoi avere ragione è perché credi che l’altro abbia torto. Non ne usciamo.
È mio, dice una parte.
No, è mio, risponde l’altra parte.
Ecco qui spiegata ogni guerra, compresa l’ultima, se a nessuno dispiace la semplificazione, s’intende.
Ragione e assertività
La ragione in questo caso è meglio perderla che averla.
L’assertività è un’altra faccenda. Ciascuno di noi ha il diritto di essere se stesso e di essere rispettato.
Anche l’altro.
Contemporaneamente.
Che facciamo?
La parola che crea
La parola che crea la giustizia è una parola di pace, dicono i grandi negoziatori che si sono avvicendati nel mondo.
Non gestirò bene alcun conflitto se non ho in mente l’armonia, l’accordo, il vantaggio per entrambe le parti.
Il famoso win-win è proprio questo.
Cosa ha fatto la nostra protagonista per risolvere il conflitto in atto?
“Dopo qualche tempo, ho deciso di affrontare la situazione con quella collega, poiché mi sentivo in colpa per l'errore che avevo commesso. Ho spiegato che non avevo inviato il documento e che ne assumevo la piena responsabilità. Tuttavia, le ho confessato anche che mi aveva colpito il tono eccessivamente critico e le parole dure che aveva usato nei miei confronti.
È stato difficile dirglielo, ma l’ho fatto e dopo mi sono sentita più onesta.
Lei ha cercato di consolarmi e ha riconosciuto che avevo commesso un errore, ma ha anche sottolineato che non era giusto il modo in cui mi aveva trattato. Ha sottolineato che l'errore sarebbe stato risolto e che non era così grave come sembrava.”
Gestione delle emozioni
I conflitti possono portare a emozioni intense. Imparare a gestire le proprie emozioni in modo costruttivo e ad aiutare gli altri a fare lo stesso è di importanza fondamentale.
Dire le proprie emozioni a fronte del comportamento dell’altro è importante perché pone la faccenda su una dimensione umana dove non importa chi ha ragione, ma ha importanza la relazione.
“Questa esperienza mi ha insegnato l'importanza della gestione degli errori in modo professionale e rispettoso, anche quando si verificano conflitti in ambiente lavorativo.”
A volte serve solo ragionarci un attimo. Il racconto che leggiamo è di una ragazza di 19 anni. Non c’entra l’età anagrafica, c’entra la preparazione su questa materia.
Utilizzare tecniche di autocontrollo e consapevolezza emotiva per mantenere la calma durante le discussioni è una cosa difficilissima da mettere in atto se non si ha il coraggio di ritornare sui propri passi e comprendere quali sono state le dinamiche emotive che hanno lasciato che calpestassimo la mina.
In classe fornisco spesso l’opportunità di rievocare episodi così forti del proprio vissuto personale in modo che possano essere smontati e rimodulati nella corretta consapevolezza di sé e degli altri.
In questo modo la volta successiva siamo sminatori più preparati.
Non c’è nessun trucco: solo un certosino lavoro sulle proprie emozioni e reazioni.
A volte un vento forte produce sconvolgimenti.
E così, dopo giorni e giorni di tempesta, abbiamo visto dall’Italia una splendida aurora boreale. Un fenomeno storico senza precedenti.
Buona settimana,
Mariangela Lecci
👩 Chi sono e cosa posso fare per te
Mi chiamo Mariangela Lecci e faccio il consulente di comunicazione e marketing, sono docente e coach. Il mio quartier generale è a Cattolica, in Emilia-Romagna, vicino al mare.
Il mio impegno è dedicato a sostenere le piccole aziende e i liberi professionisti nei loro percorsi di crescita, sia a livello professionale che personale.
Questa newsletter è un mio strumento operativo con cui resto in comunicazione con la mia community offrendo ispirazioni, senza disdegnare aggiornamenti e operatività.
La scrivo ogni lunedì. Se vuoi che un particolare tema venga trattato, fammelo sapere scrivendomi a info@mariangelalecci.it
👉Per scoprire di più sulla mia attività, ti invito a visitare il mio sito web: Mariangelalecci.it
👉Puoi trovare ulteriori contenuti interessanti sui temi di questa newsletter anche nel mio blog: https://mariangelalecci.it/blog
Grazie di essere parte di questa community!
Se non sei ancora iscritto a questa newsletter, puoi farlo ora da qui: