🐘 Come fai a non vedere che c'è un elefante nella stanza?
L'effetto della solitudine intellettuale sulla fiducia personale nei leader aziendali
🎭 La scena iniziale: un dialogo di coaching
"Come fa a non vedere che c'è un elefante nella stanza?"
La domanda arriva diretta, carica di frustrazione, durante una sessione di executive coaching con un leader brillante di un'azienda di medie dimensioni. La sua voce tradisce l'esasperazione per un dipendente la cui arroganza mette costantemente alla prova la sua pazienza.
“Possibile che quell'elefante lo veda solo io?”
Esiste davvero? 🤔
Inizio a indagare.
Ciao a tutti!
se almeno una volta nella vostra carriera vi siete trovati un elefante in una stanza che vedevate solo voi, questa newsletter è per voi!
🌫️ La trappola dell'isolamento cognitivo
La direzione strategica e operativa è un labirinto di complessità, specialmente quando si supervisionano diversi team. La credibilità di un leader si costruisce sulla solidità della sua parola.
Quando invece le direttive rimangono inascoltate e il dissenso serpeggia nei corridoi, anche l'imperatore più carismatico si scopre nudo, vulnerabile.
Un dettaglio mi rivela molto: nonostante la presenza di soci, questo leader parlava come se fosse solo al comando. Descriveva le relazioni interpersonali come il cuore pulsante del suo lavoro, con un'eccezione significativa: quelle "certe persone" che sembravano impermeabili alla sua leadership.
🔒 L'autoisolamento come meccanismo di difesa
La "solitudine intellettuale" è una sindrome sottile, ma pervasiva nel mondo manageriale. Si manifesta come un senso di disconnessione cognitiva:
"Nessuno comprende veramente la situazione come la vedo io" 🎭.
Questo isolamento auto-imposto può essere particolarmente insidioso perché:
crea un circolo vizioso di distanziamento;
mina la fiducia nelle proprie intuizioni strategiche;
amplifica la percezione di minacce alla propria autorità.
🔄 La metamorfosi della leadership attraverso l'ascolto
La vera svolta arriva quando il leader comprende che la soluzione non sta nel "dire come si fa", ma nel creare spazio per la crescita collettiva. L'approccio "risolvo e archivio" può sembrare efficiente nel breve termine, ma mina la costruzione di competenze e autonomia nel team.
👂 La rivoluzione dell'ascolto generoso
Nel gennaio 2023, il World Economic Forum ha introdotto un concetto rivoluzionario: l'ascolto generoso ✨. Questo approccio potenzia il tradizionale ascolto attivo, incorporando tre dimensioni fondamentali.
Focalizzazione totale 🎯: l'attenzione si sposta completamente sull'interlocutore, superando i pregiudizi personali.
Engagement attivo 🤝: utilizzo strategico di domande aperte e feedback non verbale.
Creazione di spazio psicologico 🌱: costruzione di un ambiente comunicativo che facilita l'apertura e il dialogo autentico.
Ne ho parlato abbondantemente in un post sul mio blog:
Ascolto generoso sul posto di lavoro: un upgrade dell’ascolto attivo
Ecco uno strumento pratico per sviluppare un ascolto più profondo e consapevole. È un percorso ispirato alle più recenti ricerche internazionali sulla leadership, formulato dal World Economic Forum e che ho tradotto in italiano:
🌟 Quando l'elefante svanisce
Alla fine del percorso di coaching emerge una verità sorprendente: l'elefante nella stanza era un'illusione ottica, generata dalla distorsione della solitudine intellettuale. La vera sfida non era gestire l'arroganza altrui, ma ricostruire ponti di comunicazione autentica.
La fiducia in sé stessi emerge come competenza tecnica fondamentale, alla pari dell'analisi strategica e della pianificazione operativa. Non è un tratto innato, ma una risorsa da coltivare consapevolmente attraverso:
la pratica dell'ascolto generoso;
il riconoscimento dei propri pattern di isolamento;
l'investimento continuo nelle relazioni interpersonali.
Come riconoscere i propri pattern di isolamento
La sfida più insidiosa nell’esercizio della leadership non è tanto nell'ascolto dell'altro, quanto nel riconoscere i nostri movimenti interiori. Come un iceberg, i comportamenti visibili sono solo la punta di un complesso sistema di pensieri, emozioni e reazioni automatiche che governano le nostre scelte.
L'esperienza sul campo ha rivelato una verità fondamentale: possiamo eccellere nell'ascolto attivo e nell'empatia verso gli altri, ma il vero punto di svolta avviene quando riusciamo a intercettare i trigger interni che innescano i nostri pattern di isolamento.
È come essere contemporaneamente attore e spettatore del proprio film: mentre siamo immersi nell'azione (la gestione quotidiana), dobbiamo sviluppare quella "telecamera interna" che osserva e registra i nostri movimenti emotivi e comportamentali.
🔍 La check list dell'auto-consapevolezza
Per supportare questo processo di auto-osservazione, ho sviluppato uno strumento pratico che funziona come un "termometro relazionale". Queste domande, apparentemente semplici, sono in realtà potenti indicatori dei nostri pattern di isolamento.
📝 Check list quotidiana:
[ ] Ho evitato confronti importanti?
Indicatore di propensione alla fuga dal confronto, resistenza al dialogo, paura del conflitto.
[ ] Ho bypassato processi decisionali condivisi?
Indicatore di eccesso di controllo, sfiducia nel team.
[ ] Ho trattenuto informazioni che potevo condividere?
Indicatore di: accentramento del potere, bisogno di mantenere una posizione di vantaggio, timore del giudizio.
[ ] Ho pensato "tanto non capirebbero"?
Indicatore di: pregiudizio cognitivo, isolamento intellettuale.
Dalla teoria alla pratica: un framework per il cambiamento
Quando riconosci questi pattern di isolamento, hai bisogno di un metodo. Non formule magiche, ma un processo chiaro che partendo dall'osservazione consapevole di ciò che sta accadendo:
si muove attraverso l'esplorazione di possibili alternative;
richiede una pausa di riflessione prima del giudizio;
arriva all'espressione autentica dei propri bisogni;
si completa nella ricerca di alleati strategici nel percorso di crescita.
Come ogni viaggio significativo, questo percorso rivela nuove prospettive quando condiviso e supportato. I punti ciechi diventano opportunità di scoperta, le sfide si trasformano in momenti di crescita autentica.
Buona settimana,
Mariangela
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